Il cenone di Natale va affrontato con intelligenza; è sacrosanto assaggiare il maggior numero possibile di portate, ma è diabolico soffermarsi. Non è necessario fare scorta di energie, non è prevista nessuna carestia nei prossimi mesi! Dopo carrellate di sformati, fritture e rassegne di esemplari marini, spuntano i pandori e i panettoni; quelli che, posti sotto l’albero, lo innalzano di un metro, tanto da costituire un vero e proprio rischio per la sicurezza di chi ci passa di fianco. Atroce blasfemia sarebbe non mangiarli, ma evitiamo di farlo a fine pasto. Una fetta di pandoro equivale ad un bel piattone di bucatini all’amatriciana: pensiamoci bene. E allora frutta secca, piccoli bocconcini di salute, ma trabordanti di calorie, con i quali non riusciamo a fermarci, nonostante la nostra figura venga occultata dalla montagna di gusci che si va ad ergere gradualmente davanti a noi.
Natale non è una guerra, tutt’altro, è un momento di pace e convivialità. Apprezziamo il gusto del cibo con qualche decorazione in più sui piatti, qualche etto in meno nella pentola e senza far mancare il soave tintinnio dei brindisi.
Buon Natale e Buon Appetito.
di DARIO VISTA]]>