CHI LASCIA LA STRADA VECCHIA…

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I lucani, da anni, tranne la parziale svolta alle comunali scorse, hanno sempre convintamente, se non servilmente, votato per il PD, variamente chiamato. Le maggioranze ottenute, dai vari Santarsiero, De Filippo e Pittella e chi prima di loro, esagerate per un sistema maturo da un punto di vista della democrazia, hanno sempre fatto pensare a un sistema clientelare oliato, affidabile, rassicurante. In un momento nel quale, però, il sistema comincia a mostrare qualche crepa, a fronte di minori risorse intese come la minore capacità di sistemare parenti, amici e comparielli, i lucani dovrebbero chiedersi se valga ancora la pena votare per chi li ha amministrati finora. A prescindere, comunque, dalla minore possibilità generale di assicurare attraverso il potere il futuro dei lucani, oggi pressoché limitata ai caporali delle filiere, valga la pena di valutare, prima del voto, qualche circostanza oggettiva. La capacità legislativa. Negli ultimi anni è stato battuto il record di bocciature delle leggi partorite dagli amministratori del PD della regione Basilicata da parte della Corte Costituzionale, oltre alle aperte critiche pervenute dalla Corte dei Conti. Seguendo le orme del PD di Renzi, quindi, non se ne è azzeccata una. Voto: 3. Attività estrattiva nella valle dell’oro nero. Mai tanti processi contro Eni e compagnia cantante, mai tanta confusione sulla qualità dell’attività estrattiva e dubbi sugli inquinamenti. La Regione, e i suoi enti, hanno vigilato come il palo della banda dell’Ortica di Enzo Jannacci. Voto: 2. Investimento delle risorse provenienti dall’attivita’ petrolifera. Sotto gli occhi di tutti lo stallo delle infrastrutture locali, lo stato della rete ferroviaria, lo stato comatoso della Basentana. La disoccupazione gongola come i virus dell’ultima influenza, l’emigrazione fa faville, il numero dei poveri aumenta. I disastri idrogeologici non sono stati prevenuti o arginati. Il panorama, orrido, delle pale eoliche fa da sfondo a una delle regioni, una volta, più belle. Voto: 0. La classe politica di centro sinistra si è inoltre contraddistinta per la facilità di recuperare soldi con i rimborsi facili, tanto da finire sotto processo, per il trasformismo mostrato nelle giunte di Potenza e di Matera, nei ritardati pagamenti in genere e soprattutto nei confronti de lavoratori precari, leggasi, fra i tanti, braccianti agricoli, nella incapacità di manutenere strade e scuole, nella pessima gestione degli enti e nella resa dei servizi pubblici.

Cionostante la classe politica di potere non ha perso baldanza, arroganza e supponenza, non si è rinnovata e si presenta alle politiche attraverso gli stessi simboli umani degli ultimi decenni, quindi senza possibilità di miglioramento fisiologico, non foss’altro che per la novità.
Ecco. E chiedo scusa per tutto quello che non ho elencato ma che è patrimonio della esperienza di vita vissuta di ogni lucano. Insomma cose di cui tener conto e di cui io terrò conto per evitare di cadere nella tentazione di diventare l’ennesimo nuovo cliente di una politica semplicemente scadente, per non dire altro. A ogni modo se è vero che chi lascia la strada vecchia per intraprenderne una nuova sa cosa lascia e non sa cosa trova, nel caso lucano, sapere cosa si può lasciare può far tornare il sorriso.]]>

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