Quello che abbiamo desiderato in quarantena

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La settima e ultima analisi della ricerca “Voci dalla quarantena” è dedicata a desideri, viaggi, acquisti. Durante e dopo. Le rilevazioni sono state effettuate dal 26 marzo al 13 aprile, quindi nelle settimane centrali del lockdown. Questo è importante ricordarlo.

Abbiamo chiesto alle persone: “Qual è la prima cosa che farai, quando tutto questo sarà finito?”. Le risposte degli intervistati sono lo specchio di un’umanità compressa, che vede nel back to basics la strada più agibile. I desideri sono elementari: come se, in una situazione simile, non ci dessimo il permesso neanche di sognare: quello che manca è la quotidianità. Schiacciata da un momento in cui per preservare la normalità del lockdown, si è fatto ricorso a tutte le risorse possibili per far funzionare le cose.

Ci hanno parlato di tornare a vedere la famiglia, soprattutto. E gli amici – la famiglia che ci scegliamo. Mangiare un gelato, fare una passeggiata, prendere un caffè al bar. Andare al mare.

Parlando di viaggi, in tanti non sanno se faranno un viaggio entro l’anno: il 23% degli intervistati, il 28,8% per chi risiede al sud. Tra chi prevede di partire (il 60%) c’è una forte prevalenza dei più giovani (71,6%). Tanta incertezza ma anche forte bisogno di evasione. Il desiderio/bisogno di vacanza non riguarda unicamente chi se lo può permettere (il 69,6% di quanti godono di condizioni economiche agiate), ma è recupero di spazi e di libertà: partirà per un viaggio il 70,6% di chi sta vivendo la quarantena in abitazioni tra i 50 e i 75mq; arriviamo al 55,5% tra quanti vivono in abitazioni di oltre 200mq. Il bisogno è, dunque, quello di respirare, occupare e vivere dimensioni diverse, letteralmente più ampie.

Per andare dove? In Italia, per il 61,2% degli intervistati e addirittura per il 72% dei lucani. I quali però preferiranno più degli altri mete fuori dall’Europa (12% contro 10% del campione totale). I viaggi più lunghi hanno a volte un vissuto particolare: alcuni di questi sono infatti da recuperare, già prenotati per la primavera e l’estate 2020 e rimandati a data da destinarsi.

La meta più ambita è il mare, indicato dal 51,6% del campione totale e dal 48% dei lucani. Seguono le città d’arte, per il 20,3% degli intervistati (vs 32% della Basilicata) e la montagna, ambita dall’11,6% degli intervistati (0% per la parte lucana del campione).

FIG 1 – Dom. Dove crede che andrà? Rispondenti: coloro che credono che faranno un viaggio (N= 717)

Infine, parliamo di acquisti. Durante il lockdown ci siamo abituati a comprare solo il necessario, e solo questo è stato acquistato anche online. Addirittura il 77,8% dei lucani ha dichiarato di non aver effettuato nessun acquisto online diverso dai generi alimentari. Questa austerità sembra permanere, nelle intenzioni, anche dopo: questa esperienza ha dato modo a tanti di rivalutare le proprie scelte, premiando il risparmio sia da un punto di vista squisitamente economico, sia come investimento di energie “sociali”. Il che non toglie che il desiderio di tornare a comprare abbigliamento rimane!

FIG 2 – Dom. Appena sarà finito questo periodo di quarantena, crede che farà acquisti? Se sì, quali? N. Rispondenti: 1195

Cosa resterà di tutto questo? Durante il lockdown sembrano tutti propensi a pensare che rimarrà, soprattutto, una grande consapevolezza, maturata durante un periodo di pausa forzata che ha portato alla riflessione. Siamo davvero tutti più saggi, adesso? Ce lo dirà il tempo. Se no, sarà stata un’occasione sprecata.

La versione completa di questa analisi si trova qui: https://www.neosvoc.com/blog/7-gli-italiani-tra-sogno-e-realta-desideri-viaggi-e-acquisti-nel-dopo

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