In diretta mondiale, incravattati signori del calcio europeo cacciavano le palle per decidere gli incontri -scontri degli ottavi della già fu Coppa dei Campioni. The Cempiooooooon là là là là.
Esistono però due cose che sanno pure i bambini di quinta elementare che, oggi, non sanno ancora scrivere la a con la mutina ma sanno benissimo che il cognome di Vanessa Incontrada è formato da quattro avverbi e che due squadre che si sono già incontrate nei gironi di Champions non possono incontrarsi negli ottavi. Il fatto, poi, che agli ottavi non si possano incontrare nemmeno due squadre della stessa nazione è una regola che si conosce già dal nido. Infatti, durante il puerperio, gli infanti di sesso maschile, con gesti netti e risoluti delle manine e con sottili gemiti di disperazione spiegano alle docili inconsapevoli coetanee che no, non possono incontrarsi Juve e Inter negli ottavi in quanto entrambe italiane, ça va sans dire.
Ma come si è consumato il patatrac del sorteggio in quel di Nyon? Che già che ti trovi a Nyon dovresti essere più preciso di un contabile della mafia.
Giorgio Marchetti, di cui tutti ignoravamo l’esistenza, estraeva dall’urna il nome del Villareal squadra arrivata seconda nel girone F mentre Michael Heselschwerdt, un arfasatto banomo con la carica di Head of Club Competitions della Uefa (mica cazzi), inseriva nell’urna dei possibili competitors del Villareal anche il Manchester United che in quell’urna non sarebbe dovuto proprio esserci in quanto partecipante del girone F come l’altra squadra (vedi regola di sopra) (non quella delle squadre della stessa nazione, più sopra). Naturalmente, di questo errore, a palle chiuse nessuno se ne sarebbe accorto.
Ma le storie migliori, si sa, le scrive il caso così un tale di nome Arshavin che palletta va a pescare nell’urna? Proprio il Manchester. E che caso!
Subito si sente un “Iz not possibol iz not possibol!”
E sì, vi hanno sgamati, goffi sorteggiatori di ottavi e sorseggiatori di ottavine.
Ora, non vi resta che ributtare le vostre palle nelle urne, andare a mangiare un po’ di foie gras e coria, e poi, a bocce ferme, tornare qua e ripetere il sorteggio.
E così fu.
Ma tutta la nostra solidarietà di uomini medi italiani va ai tifosi dell’Inter che erano già pronti per andare a trxxxxxe ad Amsterdam per Ajax – Inter ed ora si ritrovano, all’intrasatta, res inter alios acta, in una nembosa Liverpool dove non si trova una casa chiusa aperta nemmeno a pagarla.
Secondo me va rifatto il sorteggio un’altra volta perché qui vige la terza regola aurea che ci hanno insegnato da piccoli e cioè che il ciuccio caca sempre tre volte.
