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Pizza e Rivoluzione

E’ un dato di fatto che la ricchezza, specie quella nuova, porta chi riesce a procurarsela a convincersi di essere realmente migliore; intrallazzi, comportamenti al limite della legalità o della correttezza, leccate di culo da primato, botte di culo (la vita è fatta anche di quelle), il nuovo ricco le dimentica, ostenta la sua opulenza e la attribuisce alle sue qualità che certamente ci sono ma che senza l’elenco articolato, ma non esaustivo, che ho fatto prima, magari avrebbero sortito un risultato meno brillante.

E le Stelle stanno a guardare

Che rapporto esiste tra la frantumazione della società e la crisi della politica? Quale la causa e quale l’effetto?

Difficile dirlo, io penso che la frantumazione della società è la causa e quella della politica e delle sue strutture l’effetto, ma è indubbio che il secondo fattore sia un elemento di accelerazione  dei processi sociali, insomma un serpente che si morde la coda, un processo dialettico dove vari elementi interagiscono funzionando da acceleratori reciproci.

Sull’orlo del precipizio

l caldo di questi giorni ha favorito l’intrusione nella mia mente di scenari apocalittici per il prossimo futuro: masse di sfollati dalle metropoli senz’acqua e senza corrente elettrica, sotto la pressione di un sole cinico e potente; governi autoreferenziali sgretolati dalla pressione sociale esplosa; bande di sciacalli – quelle sono le prime a comparire, per la tendenza innata a un ordine ancestrale fondato sulla forza – e barbarie ovunque.

Che mi dite di Paşabahçe?

Mi sono imbambolata davanti alla vetrina di Paşabahçe.
Chiarisco subito che non mi danno una lira per quanto sto per dire ma non posso esimermi dallo spendere due parole di ammirazione per questa famosa marca turca. In sostanza questi di Paşabahçe sono vetrai professionisti quindi producono bicchieri, piatti e magnificenza decorata. In Italia la si conosce (per chi ci ha fatto caso) per i bicchieroni da battaglia, le oliere e le pirofile da forno.

Inquilini

Agosto. Caldo torrido. Il cielo è una cupola rossa e opprimente. Cala sulle strade come un presagio. Il sole è inabissato dietro i palazzi. Luca parcheggia la sua automobile. Sul sedile accanto gli fa compagnia la sua cena. Cibo cinese: spaghetti di soia e pollo alle mandorle.
Estate deprimente, pensa.
Nel riverbero del residuo di luce solare, la desolazione del quartiere. Le finestre sono occhi ciechi. Serrande abbassate come palpebre.